«Dove eravamo rimasti? Al piccolo Ferrari che aveva appena finito le scuole elementari e da qui il secondo libro riprende [...]. Mentre cresce, Ferrari assiste e annota diligentemente anche i cambiamenti sociali e di costume nel tempo, con trasformazioni rapide. Il secondo "Amarcord" rimane sempre un puro distillato ferrarese, ma ci sono ovviamente sconfinamenti geografici con il protagonista in trasferta. [...] Ma Ferrara, la sua gente, perché no anche i suoi difetti, rimangono la sostanza di questo nuovo libro di memorie. [...] Anche in questo volume ritornano le bellissime e inedite immagini e cartoline appartenenti al collezionista Alberto Cavallaroni che testimoniano una Ferrara che non c'è più o è profondamente cambiata, valore aggiunto a un libro di memorie che è lo specchio di quegli anni del boom economico, un periodo di trasformazioni che con la tecnologia ci appare lontano anni luce» (dalla prefazione di Gian Pietro Zerbini).