Per sposare Anna Bolena, il re Enrico VIII chiude i rapporti con la chiesa di Roma e fonda la chiesa Anglicana, la politica di Corte sta mantenendo un atteggiamento che spingerà l'Inghilterra in un isolamento pericoloso. Anna Bolena non darà alla luce un figlio maschio che assicuri la continuità della dinastia dei Tudor. Svanisce così l'ossessione che Enrico aveva per Anna e pensa a lasciarla. E di lei che fare? Anna è ricordata in una doppia veste, come una delle più affascinanti donne del Cinquecento ma anche astuta, caparbia e volitiva che, con i suoi modi sofisticati e la sua intelligenza pratica, metterà in ginocchio Enrico VIII che sperava da lei un figlio maschio e che lei fosse fedele. Mentre il popolo inglese la considerava come una strega e i pettegolezzi di corte l'avevano bollata come una donna di malaffare, perché tradiva con leggerezza il re. Il suo riscatto fu nel momento in cui, condannata a morte dal marito, sul patibolo lesse alla gente che si era accalcata lì intorno una lettera indirizzata a lui, che commosse tutti, chiese poi il perdono cristiano e molto dignitosamente s'inginocchiò di fronte al boia, pronta a morire.