Un'idea progettuale, un quaderno di Albe Steiner, che porta l'intestazione "Ricerche", sul quale alla fine degli anni Trenta, uno degli "intellettuali della grafica italiana" inizia a incollare immagini tratte da riviste e libri italiani e d'oltreoceano, in tempi di informazioni inesistenti o censurate. Il quaderno, con ritagli di architetture, mostre, studi sul movimento, macchine, oggetti tecnologici, fenomeni fisici, sculture, dipinti, film astratti, tipografia, arredi. Non una semplice raccolta iconografica ma uno strumento di ricerca che gli consente di costruire una nuova grammatica visiva. È il contributo italiano più organico all'allora nascente visual design, con il quale Steiner indaga la "funzionalizzazione comunicativa" di tutti gli "ismi" in una prospettiva di fondazione della disciplina della grafica finalmente autonoma.