Il volume raccoglie tre saggi già apparsi separatamente nella collana "Archeopterix". Nelle profondità della terra, branchi di cavalli selvaggi, di rinoceronti lanosi, di uri e di bisonti ci balzano ancora incontro dalle fenditure naturali per poi perdersi nelle bocche d'ombra della pietra. Immerse nella luce della fiamma, queste figure suscitano un impatto illusionistico potente. Possiamo avvicinare le caverne paleolitiche, dalle stanze velate d'argilla e dalle pareti ricoperte di concrezioni cristalline, ai nostri templi e ai nostri santuari. Probabilmente dovevano essere luoghi di incontro con gli spiriti ancestrali o centri rituali di generazione e rigenerazione della vita. Certamente erano camere delle meraviglie in cui insieme alle prime forme d'arte si sono plasmate le matrici della nostra concettualità e della nostra spiritualità. È in questo contesto magico che sono sorte le prime grandi narrazioni fantastiche sul senso della vita e della morte destinate a trovare nei miti e nella scrittura delle culture storiche una rielaborazione poetica che, pur in un contesto di pensiero profondamente mutato, sembra conservare il senso profondo dell'emergenza figurativa originaria.