Cosa succederebbe se d'improvviso le cose andassero
Al contrario?
Al contrario, nuovo romanzo di
Giuseppina Torregrossa, è la saga di un paesino siciliano e di come vive, muore, lotta, si ferisce e si rialza dalla fine degli anni '20 sino alla caduta di Mussolini.
Al contrario vede il medico condotto Giustino Salonia abbandonare Palermo, dove lascia moglie e figlia neonata, per Malavacata, un agglomerato triste, sporco, misero dove si muore di malattie e dove certamente le bonifiche del fascismo ancora non sono arrivate.
Al contrario vede dunque Giustino arrivare al paesello.
La sua è stata una decisione impulsiva, perché lui agisce così, facendo l'opposto di quello che andrebbe fatto.
E qui a Malavacata apre il suo studio che diventa un piccolo epicentro di vita cittadina.
In fondo Al contrario è un romanzo corale, dove prima risuonano insieme tutte le voci della città che danno vita alle varie vicende: la ragazza che rischia la morte per aborto e di cui Giustino si innamora; Mimì, contrario alle coltivazioni incentivate dall'Istituto del Grano Al contrario del federale che approfitta delle sovvenzioni pubbliche; poi c'è Ignazio, velenoso sensale, o Primarosa, una ragazzina molto generosa.
Al contrario, col passare degli anni, vede le voci corali lasciare posto alle voci femminili: gli uomini partono per il fronte e l'economia tutta rimane in mano alle donne che conoscono fatica ma anche rinnovata indipendenza. Un vero periodo fiorente, senza uomini violenti e possessivi, ma solo con l'armonia dettata da campi che danno frutti e animali che richiedono lo stretto necessario.
Al contrario si muove al passo della storia e al passo delle donne che, prive della presenza maschile, abbandonano il pettegolezzo per la confidenza ritrovando se stesse.
Recensione di Stefania C.