"L'idea di scrivere questi fogli mi è venuta osservando il mondo degli adolescenti, così apparentemente simili tra loro, ma così unici nella sostanza. Esseri fragili, insicuri, che si affacciano alla vita tra mille difficoltà. Adolescenti che, inconsapevolmente, giorno dopo giorno, entrano nella loro vita adulta con l'arroganza dei quattordici anni, con la falsa convinzione di aver già capito tutto dell'esistenza, con la loro perenne distrazione, persi in un tempo dilatato, con quel-l'alternarsi di gesti infantili e gesti responsabili, con lunghi silenzi, risposte intelligenti e risposte a monosillabi che inibiscono qualsiasi altra domanda successiva. Risposte brevi, a volte, il cui significato sottointeso è: "lasciami stare non ho voglia di parlare." e che indicano il momento della ritirata. Li ho osservati questi giovani, che nascondono le loro fragilità sotto il cappuccio di una felpa calato sulla testa, che indossano una tuta sportiva in ogni occasione così come le scarpe da ginnastica che trovano respiro solo al calar della notte. ...
