La storia ha come protagonista la società contemporanea ed è interamente ambientata nel salernitano, luogo che ha saputo trasformare in scommessa l'ansia dei fermenti modernizzatori dell'Italia anni sessanta. Salerno è anche una città che è uscita dagli "Anni di piombo" con la speranza che contraddistingue la sua ragione, resa così ordinaria dall'antica cuotura dell'incontro che, proprio a Salerno, si perfezionò in età medioevale in torno alla famosa "Scuola Medica Salernitana". In Acrobati appare uno strascico della Salerno anni novanta. Una Salerno divertente che ha ancora qualcosa da dire sulla curiosità intellettuale degli italiani. La pubblicità resta forse la nota più simpatica di questo carosello appassionato ed eclettico in cui i protagonisti si rivedono spesso e di buon grado, dimostrando la funzione pacificatrice della poesia che, al solito suo, riesce a "vivere insieme " a ciò che tende fisiologicamente a sfuggirsi per conservarsi in una visione forse un pò troppo rigida degli stili. Lo spettacolo torna a mostrare la sua vocazione al gioco per arginare l'incontinenza della ragione e per farsi nuovamente interprete della feicità del marziano.