«Accade che, ascoltando Paolo De Benedetti che ci introduce alla lettura della Bibbia, si abbia la percezione (e non è certo cosa scontata quando si ascolta un teologo) di essere immessi in un organismo vivo. Vivo è il Dio che lì abita. Non solo perché è un Dio lontano dalla fredda astrattezza del concetto. Ma, di più, perché anche Dio ha i suoi "forse", anche Dio "muore se gli uomini muoiono con lui"; anche Dio può dire "eccomi"; anche Dio "sarà, un giorno, tenuto a rispondere". E non perché sia un Dio a misura d'uomo. Ma perché, al contrario, è l'essere umano che è fatto "a sua immagine e somiglianza". Così, nelle figure della Genesi prese in considerazione in questo libro - Adamo ed Eva, Caino e Abele, Noè, Abramo, Isacco, Giacobbe - Paolo De Benedetti indica la possibilità di cammini di risalita verso l'immagine di Dio - o di precipizio nella direzione opposta -, nella vita che egli ci ha concesso sulla terra.» (dalla Prefazione di Gabriella Caramore)