Questa è una raccolta di nove storie che mettono in luce il disagio, la violenza e il razzismo in diversi ambiti e con gradazioni differenti. Come, ad esempio, nel racconto in cui si narra di Coucou, una bambina nera che vive in un contesto sociale tale da farle avvertire come un dolore insopportabile il fatto di essere ricoperta da «questi metri quadrati di pelle che urlano al mondo "sono inferiore!"»; o in quello in cui si racconta di Innocent, un bambino soldato di dieci anni portato via alla sua famiglia all'età di otto; o, ancora, in quello in cui ci si trova impotenti davanti all'innocenza violata di Marie-Lise, di undici anni. Insomma, nove storie che inscenano temi scomodi, mettendo in luce l'esercizio impunito di diverse forme di barbarie sociali, sui bambini, sui deboli inermi o sui rappresentanti di una sessualità rifiutata. Il tono è un sapiente dosaggio di umorismo nero e di falsa leggerezza, in cui la scelta "giusta" è il male, che sembra però assumere i connotati del bene.