L'investigatore privato Marco Gonzo ama il whisky e odia i suoi clienti. Specialmente da quando gli affidano solo casi di sesso malato, depravato, deviato. Lui vorrebbe soltanto bere in pace, ma il whisky costa e quindi gli tocca lavorare. Si trasforma così nell'indagatore del sesso, infallibile (o quasi) coi criminali, perdente nella vita, ma con metodo. In questa serie di dieci avventure porno-hardboiled, una più folle dell'altra, tutto è eccessivo, macchiettistico, surreale. Gonzo non prende sul serio niente, a cominciare da se stesso. Ironia e autoironia sono sparse ovunque. Demolisce convenzioni e luoghi comuni, buonisimi e perbenismi. Combatte l'ingiustizia, quella degli sbirri venduti, dei politici corrotti, dei borghesi insospettabili, dei criminali. Ci vomita sopra, letteralmente. Nell'asfissiante panorama di santi ed eroi irreprensibili di certa narrativa contemporanea, la sua blasfemia e la sua scorrettezza hanno l'effetto di una provvidenziale boccata d'ossigeno.