Vi siete mai chiesti il motivo per cui Superman, il più grande eroe dei fumetti di tutti i tempi, indossa un mutandone rosso sopra l’iconico costume azzurro? E come mai Son Goku, uno dei più famosi personaggi dei manga giapponesi, si trasforma in un guerriero dai leggendari capelli dorati? Le risposte a queste insolite domande ci aiutano a comprendere al meglio un mondo, quello dei fumetti – la “nona arte” –, che racchiude un universo di cultura, filosofia e Storia con la “S” maiuscola. Una “S” che, nel 1938, da semplice lettera dell’alfabeto è diventata il primo simbolo brandizzante
di un supereroe, cambiandone per sempre la percezione nell’immaginario collettivo. Da quel momento spartiacque è passato quasi un secolo, e oggi fumetti e manga sono onnipresenti: dal cinema alla televisione, dai cartoni animati ai videogiochi. I protagonisti delle avventure, insieme ai loro creatori, sono ormai una realtà culturale ineludibile per capire dove affondano le radici dell’immaginario dei giorni nostri.
Tuttavia, la storia dell’affermazione di fumetti e manga è un viaggio impervio, costellato di ostacoli, passi falsi, tradimenti e colpi di scena. Ed è una storia foriera di altre domande: perché sono diventati così influenti? Quali sono gli autori più importanti che hanno contribuito a renderli indimenticabili? Come hanno fatto a tramutarsi in un fenomeno globale? E quali sono le vicende che li hanno resi immortali agli occhi dei lettori? Scopriamolo insieme attraverso i racconti di questo libro che ripercorre le tappe di una straordinaria avventura.
Un viaggio tra Stati Uniti e Giappone alla scoperta di maestri, artisti e personaggi che hanno scritto la storia della “nona arte”.
“Sommobuta fa alfabetizzazione su manga
e animazione con un entusiasmo sincero e contagioso.”
Matteo Stefanelli, fondatore di Fumettologica
“Ha la capacità di scavare a fondo, tanto nelle cose che legge e ama, quanto nelle persone con cui parla o che intervista.”
Giacomo Keison Bevilacqua, autore di A Panda piace
“Tratta il medium del fumetto con il rispetto di un archeologo per le antichità scoperte.”
Domenico Guastafierro, @Cavernadiplatone