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Una mela qualsiasi non è mai una mela qualsiasi. È il risultato di una selezione genetica che l'ha resa perfetta e di proprietà esclusiva di industrie genetiche che controllano l'intera filiera. Questo reportage che attraversa le isole Svalbard fino ad arrivare alle campagne pugliesi, dall'America di fine Ottocento ai potenti club che oggi decidono chi può coltivare, per la prima volta mette in luce le nuove forme di controllo del cibo e i rischi per la biodiversità e gli ecosistemi.
Mangiamo poche specie vegetali e pochissime varietà, tutte uguali le une alle altre. Esteticamente perfette. È un fatto naturale? Assolutamente no. È un fatto neutro e senza conseguenze? Assolutamente no. Nel corso dell'ultimo secolo si è perso il 75% delle piante e dei frutti commestibili a favore di varietà esteticamente perfette. Le mele che acquistiamo al supermercato sono, infatti, il risultato di una selezione genetica che le ha rese identiche le une alle altre. Il kiwi giallo o l'uva senza semi che hanno invaso i mercati, sono gestiti da potenti club che oggi decidono chi e come può coltivare frutta sotto brevetto. Pochi e potenti gruppi industriali hanno estromesso dal mercato altre varietà, riducendo drammaticamente l'agrobiodiversità e imponendo un modello produttivo che ha radicalmente trasformato l'agricoltura, rendendo i coltivatori dei semplici licenziatari. Una inchiesta sul campo che, per la prima volta, mette in luce le nuove forme di controllo del cibo e i rischi per la biodiversità.
Fabio Ciconte è direttore dell'associazione ambientalista Terra!, scrittore ed esperto di agricoltura e filiere alimentari. Impegnato da anni in battaglie ambientali e sociali, ha realizzato diverse inchieste e pubblicazioni. Èstato protagonista, con Claudio Morici, della web serie In frigo veritas di "Repubblica.it" e collabora con il quotidiano "Domani". Per Laterza è autore di Il grande carrello. Chi decide cosa mangiamo (con Stefano Liberti, 2019), Fragole d'inverno. Perché saper scegliere cosa mangiamo salverà il pianeta (e il clima)(2020), Chi possiede i frutti della terra (2022), L'ipocrisia dell'abbondanza. Perché non compreremo più cibo a basso costo (2023).
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