Alcuni intellettuali comunisti, tra i quali un direttore editoriale, uno scrittore, uno scultore, un professore, un cineasta, un regista e le loro mogli e amanti, durante una serata qualsiasi, in un momento di noia e di esasperazione, lanciano l'idea di una lettera da far pubblicare in un quotidiano di sinistra. In questa lettera essi dichiarano di essere stanchi di dichiarazioni, manifestazioni ed appelli che non richiedono altro rischio che quello di una firma o di una presenza ad un comizio.