Nel 1943 Silvano Lippi è un militare italiano in Grecia. Con la caduta di Mussolini rifiuta di aderire alla Repubblica di Salò. Prigioniero dei tedeschi a Mauthausen, viene assegnato alla più terribile delle corvée, diventando addetto ai forni crematori. Trentanove mesi d'inferno, poi 60 anni di silenzio, infine il tentativo di sublimare la sofferenza e la vergogna in un'instancabile attività di testimonianza.