LA MACCHINA DELLA PAROLA

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TRAMA
Come funziona il talk show d'approfondimento? Quali sono i meccanismi che garantiscono la convivenza tra informazione e intrattenimento, la creazione di uno spazio televisivo che assume a tratti la stessa rilevanza delle arene più o meno tradizionali della politica? Per comprendere il ruolo di questo format televisivo nella costruzione del dibattito pubblico in Italia dalla fine degli anni Ottanta ai giorni nostri sono fondamentali alcuni elementi: la struttura dello studio, ossia la messa in scena di un salotto destinato a ospitare una discussione riservata agli addetti ai lavori, o viceversa di una piazza in cui ad essere centrale è la "voce" del pubblico in studio; il ruolo del conduttore, suadente padrone di casa o agguerrito tribuno; il rapporto che il conduttore instaura con gli ospiti in studio, anzitutto politici e giornalisti, e che configura una perpetua lotta di legittimazione; la capacità di mettere in scena in una "sfera pubblica elettronica" processi di narrazione capaci di rendere la politica, pur nell'epoca della sua delegittimazione, un prodotto prelibato. Durante tutta la Seconda Repubblica i corsi e ricorsi della telepolitica italiana hanno messo al centro il potere di mediazione del giornalista e la necessità per il politico di passare con successo la "prova tv", oppure la forza espressiva di una politica debordante, che arriva a monopolizzare i meccanismi della media logic.

PREFAZIONE
Come funziona il talk show d'approfondimento? Quali sono i meccanismi che garantiscono la convivenza tra informazione e intrattenimento, la creazione di uno spazio televisivo che assume a tratti la stessa rilevanza delle arene più o meno tradizionali della politica? Per comprendere il ruolo di questo format televisivo nella costruzione del dibattito pubblico in Italia dalla fine degli anni Ottanta ai giorni nostri sono fondamentali alcuni elementi: la struttura dello studio, ossia la messa in scena di un salotto destinato a ospitare una discussione riservata agli addetti ai lavori, o viceversa di una piazza in cui ad essere centrale è la "voce" del pubblico in studio; il ruolo del conduttore, suadente padrone di casa o agguerrito tribuno; il rapporto che il conduttore instaura con gli ospiti in studio, anzitutto politici e giornalisti, e che configura una perpetua lotta di legittimazione; la capacità di mettere in scena in una "sfera pubblica elettronica" processi di narrazione capaci di rendere la politica, pur nell'epoca della sua delegittimazione, un prodotto prelibato. Durante tutta la Seconda Repubblica i corsi e ricorsi della telepolitica italiana hanno messo al centro il potere di mediazione del giornalista e la necessità per il politico di passare con successo la "prova tv", oppure la forza espressiva di una politica debordante, che arriva a monopolizzare i meccanismi della media logic. Ma la continua e tutto sommato fruttuosa interazione tra i due mondi lascia intravvedere un sofisticato meccanismo di osmosi comunicativa, che consente al talk di sopravvivere a ogni annuncio di "morte" della telepolitica, anche a fronte dell'avanzata della politica digitale.

AUTORE
Christian Ruggiero è ricercatore in Sociologia dei Processi Culturali e Comunicativi presso il Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale della Sapienza Università di Roma, dove coordina l'Osservatorio Mediamonitor Politica. Si occupa del rapporto tra politica e mezzi di comunicazione, con particolare attenzione al medium televisivo, e di sociologia del giornalismo e delle professioni comunicative. Fra le sue ultime pubblicazioni: Le sorti della videocrazia. Tv e politica nell'Italia del Mediaevo (Mondadori Università, 2014) e Talk&Tweet. La campagna elettorale 2013 tra Tv e Twitter (a cura di, con M. Morcellini e M. Antenore, Maggioli, 2013).

ALTRE INFORMAZIONI
  • Condizione: Nuovo
  • ISBN: 9788891706638
  • Collana: Scienze della comunicazione. Saggi
  • Formato: Brossura
  • Pagine Arabe: 128