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DISPONIBILITÀ IMMEDIATA
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Libro
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- Genere: Libro
- Lingua: Italiano
- Editore: Bollati Boringhieri
- Pubblicazione: 11/2010
- Edizione: 5ª
I CANONI DELLO SGUARDO . STORIA DELLA CULTURA VISIVA TRA ORIENTE E OCCIDENTE
belting hans
45,00 €
42,75 €
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TRAMA
Esistono vicende, nella storia umana, che hanno una dirompenza più inappariscente dei grandi sconvolgimenti, ma un rilievo e una durata ben maggiori. Per comprenderne le vere dimensioni sono d'ostacolo gli specialismi non dialoganti e gli arroccamenti sugli spalti identitari. Ce lo insegna in modo esemplare l'invenzione della prospettiva, argomento tra i più studiati di una storia dell'arte. Con mossa felicissima, Hans Belting spariglia le carte e mette in prospettiva la prospettiva stessa. Grazie alla sua indagine si chiariscono le alleanze tra pratiche pittoriche, dottrine artistiche, conoscenze scientifiche, e soprattutto si svela la fecondità di un paradosso: all'apice della sua fioritura, l'Occidente definì il canone percettivo, attraverso il quale ci appropriamo del mondo sotto forma di immagine, attingendo a una teoria della visione concepita quattro secoli prima da un matematico arabo nativo di Bassora, Alhazen, in un contesto religioso islamico che bandiva le immagini perché giudicate contraffazioni blasfeme della creazione di Dio. Lo scarto temporale e i travisamenti dei traduttori propiziarono inopinatamente, sulla questione nevralgica delle consuetudini visive, il cortocircuito tra due civiltà che avrebbero poi acuito la reciproca lontananza. Civiltà dello sguardo, quella occidentale, fondata sul primato dell'occhio e sulla sovranità del soggetto osservatore. Civiltà che privilegia la luce, quella araba, fedele al grafismo non iconico dell'ornamento.NOTE LIBRAIO
il contenuto Firenze e Bagdad, il cuore dell'arte rinascimentale e la splendida capitale abbaside delle Mille e una notte, sono le città-simbolo, all'apice del loro fulgore, scelte da Belting per mettere a confronto due culture della visione, quella occidentale dominata dalla prospettiva e quella mediorientale, fondata su altri canoni visivi. Ma questa è soprattutto una storia di "scambio di sguardi": infatti è proprio dalla fiorente ottica araba, in particolare dalla geometria della luce di Alhazen, che l'Occidente apprese le leggi prospettiche destinate a rivoluzionare sia le tecniche artistiche sia il modo stesso di guardare le immagini. In un libro straordinario, che parla di scienza e di arte, di cultura dello sguardo e di tabù dell'immagine, Belting ci insegna quanto porose siano le civiltà, e insieme quanto irriducibili siano talvolta le loro peculiarità.<br />l'autore Hans Belting, storico dell'arte, ha insegnato nelle Università di Amburgo, Heidelberg e Monaco, e, come visiting professor, alla Harvard University, alla Columbia University di New York e alla Northwestern University di Chicago. Dal 1992 è professore emerito di Storia dell'arte e teoria dei media presso la Hochschule für Gestaltung di Karlsruhe, dove ha fondato il corso interdisciplinare "Immagine-corpo-medium: una prospettiva antropologica"Tra le sue opere tradotte in italiano: Il Medio Oriente e l'Occidente nell'arte del xiii secolo (1982), L'arte e il suo pubblico. Funzione e forme delle antiche immagini della Passione (1986), La fine della storia dell'arte o la libertà dell'arte (1990), Giovanni Bellini: la Pietà (1996), Il culto delle immagini. Storia dell'icona dall'età imperiale al tardo Medioevo (2001) e I tedeschi e la loro arte. Un'eredità difficile (2005). Presso Bollati Boringhieri ha pubblicato La vera immagine di Cristo (2007). <br /><br />ALTRE INFORMAZIONI
- Condizione: Nuovo
- ISBN: 9788833921044
- Collana: NUOVA CULTURA
- Formato: Brossura
- Pagine Arabe: 310
- Traduttore: Gregorio M.