Nato agli inizi dell’Ottocento, si dedica alla poesia sin da bambino e nel 1822, con
Odi e poesie diverse, si afferma sulla scena letteraria dell’epoca. La scrittura dell’autore francese spazia dal teatro alla poesia intimista, dalla prosa narrativa alla satira politica, per toccare anche il
romanzo storico.
A cinque anni di distanza dalla prima pubblicazione, Hugo scrive quello che viene considerato come il "manifesto" del movimento romantico in Francia, la prefazione del suo dramma
Cromwell, una pièce che scardina il teatro classico per mettere in scena le nuove idee romantiche.
Seguendo le sue inclinazioni politiche, Hugo pubblica
L’ultimo giorno di un condannato a morte, che critica, attraverso l’esperienza drammatica di un carcerato,
la pena di morte ancora vigente in Francia.
Bisogna attendere il 1831 per la pubblicazione del suo più
celebre romanzo,
Notre-Dame de Paris, che già all’epoca riscuote un enorme successo consolidando la fama dell’autore e assicurandogli un posto nella storia della letteratura – ancora oggi, le vicende del gobbo e di Esmeralda continuano a conquistare un grande pubblico di lettori.
Seguono gli anni in cui Hugo si dedica quasi esclusivamente alla poesia e alla satira – gli anni della delusione politica, dell’esilio e degli scritti contro il Secondo Impero napoleonico – fino al 1862, quando viene pubblicata
un’altra opera di successo,
I Miserabili. Seguono altri scritti come
I lavoratori del mare e
L’uomo che ride.
Hugo muore nel 1885, dopo essere tornato in patria e aver ripreso a pieno ritmo la sua attività politica e letteraria, e la sua tomba si trova nel Panthéon di Parigi, tra quella di Alexandre Dumas e di Émile Zola.