«Di Pulcinella si sono fantasticate genealogie favolose; e, come nel «tipo» impersonato da lui si è voluto vedere una sopravvivenza del Maccus delle antiche atellane e delle fabulae satiricae, così nel suo nome (piccolo pulcino) è piaciuto a qualcuno ravvisare una riproduzione dell'osco cicirrus: parola di cui non si è nemmeno certi che significhi "gallo". Ma ormai a codeste derivazioni dal teatro antico non crede più nessuno; e l'opinione comune si viene sempre più orientando verso l'ipotesi, ben altrimenti plausibile, che Pulcinella sia un fratello minore di Arlecchino: minore perché nato quaranta o cinquant'anni dopo; fratello perché anche lui figlio dell'antico Zani della commedia dell'arte.» ( da "Sulla vera origine di Pulcinella" di Fausto Nicoli, 1956)