Nel rovente agosto del 1916 le brigate italiane, dopo il ripiegamento austriaco seguito alla caduta della piazzaforte di Gorizia, affrontarono lo spalto orientale del Vallone, per riprendere il contatto con l'avversario. La sesta battaglia dell'Isonzo, la più grande offensiva lanciata dal Regio Esercito sul fronte dell'Isonzo dall'inizio del conflitto. I bombardamenti furono di un'intensità mai riscontrata prima. Al grande parco delle artiglierie della 3" Armata italiana furono affiancati per la prima volta i raggruppamenti di batterie di bombarde per il loro battesimo di fuoco in grande stile. La nuova arma dal tiro curvo, un micidiale mortaio da trincea, dilaniava i grovigli di filo spinato oltre a inquadrare con i suoi proiettili le trincee più anguste. Diverrà la grande protagonista nelle future offensive del 1916 e 1917 sul Carso di Comeno.