Nate in territori di frontiera tra la città e la campagna, le borgate realizzate dall'Istituto Case Popolari dalla seconda metà degli anni Trenta hanno conservato nel processo di espansione urbana una loro distinta identità e sono oggi tra i luoghi più affascinanti e vitali della periferia romana. Seppur afflitte da profondi problemi, nonché prigioniere di antichi e mai del tutto sopiti pregiudizi, appaiono come isole dalle qualità e dalle risorse inaspettate nella marea urbanizzata della capitale. La bassa densità, la generosità degli spazi aperti e il loro rapporto misurato con il costruito, sono i caratteri distintivi delle borgate "ufficiali", risultato di una fertile sperimentazione sulla città in grado di riallacciarsi sia alla tradizione italiana del disegno urbano sia alle ricerche più avanzate del Movimento Moderno. Il volume, arricchito di numerose foto storiche e dello stato attuale, di planimetrie, schemi compositivi e di un ampio e documentato regesto, ricostruisce la storia delle borgate dal fascismo al dopoguerra, i principi insediativi, i caratteri tipologici e i temi figurativi.