• Genere: Libro
  • Lingua: Italiano
  • Editore: Einaudi
  • Pubblicazione: 05/2015

TEMPO DI IMPARARE

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TRAMA
Fare il nodo ai lacci delle scarpe, colorare dentro i contorni, lavare bene i denti (anche quelli in fondo), salire scale sempre nuove senza stringere per forza il corrimano. E poi: avere lo sguardo lungo, separare l'ansia dal pericolo vero, vincere, perdere, aspettare, agire, confidarsi, farsi valere, rassegnarsi. A dover imparare tutto ciò, in questo romanzo colmo d'energia e dal potere medicamentoso, sono una donna e il suo bambino. Lei ha l'esperienza, mentre lui per capire mira all'essenziale; lei ha occhi pronti a cogliere ogni spigolo, mentre lui da dietro gli occhiali le insegna a leggere il mondo a due dimensioni. Davanti a loro si stagliano tutti gli ostacoli possibili, e per fronteggiarli hanno a disposizione molta paura e altrettante armi. La paura è quella di non farcela, e le armi a ben guardare sono le stesse della letteratura: nominare le cose, percorrerle, trasfigurarle, lasciarle andare. Tenendosi per mano - ma chi reggendo chi è difficile dirlo si muovono tra fisioterapisti e burocrati, insegnanti e compagni di classe, barcollando o danzando, ma sempre stringendo nel pugno una parola difficile che comincia per "H", e che sembra impossibile far germogliare. Perché se hai tatuato addosso il numero 104 - quello della legge sulla disabilità - e vivi in un mondo "che non ha proprio la forma della promessa", mettere un passo dopo l'altro diventa ogni giorno più difficile. Ma c'è chi prima di loro e insieme a loro ha solcato lo stesso mare impetuoso...
NOTE EDITORE
Tempo di imparare è un libro scritto in prima persona, in cui «io» e «tu» diventano un'unica cosa. Fare il nodo ai lacci delle scarpe, colorare dentro i contorni, lavare bene i denti (anche quelli in fondo), salire scale sempre nuove senza stringere per forza il corrimano. E poi: avere lo sguardo lungo, separare l'ansia dal pericolo vero, vincere, perdere, aspettare, agire, confi darsi, farsi valere, rassegnarsi. A dover imparare tutto ciò, in questo romanzo colmo d'energia e dal potere medicamentoso, sono una donna e il suo bambino. Lei ha l'esperienza, mentre lui per capire mira all'essenziale; lei ha occhi pronti a cogliere ogni spigolo, mentre lui da dietro gli occhiali le insegna a leggere il mondo a due dimensioni. Davanti a loro si stagliano tutti gli ostacoli possibili, e per fronteggiarli hanno a disposizione molta paura e altrettante armi. La paura è quella di non farcela, e le armi a ben guardare sono le stesse della letteratura: nominare le cose, percorrerle, trasfi gurarle, lasciarle andare. Tenendosi per mano. La voce di Valeria Parrella racconta il momento in cui la relazione tra ogni genitore e ogni figlio si strappa, il binomio si scompone, e si impara finalmente a guardarsi da lontano: per intero.

PREFAZIONE
«Che libro ha scritto Valeria Parrella. Una ragazza napoletana coi ricci che trasforma il dolore in bellezza». Concita De Gregorio

AUTORE
VALERIA PARRELLA è nata nel 1974, vive a Napoli. Per Einaudi ha pubblicato Lo spazio bianco (2008, da cui Francesca Comencini ha tratto l'omonimo film), Tre terzi (2009, insieme a Diego De Silva e Antonio Pascale), Lettera di dimissioni (2011), Antigone (2012) e Ma quale amore (2014).

ALTRE INFORMAZIONI
  • Condizione: Nuovo
  • ISBN: 9788806224578
  • Collana: SUPER ET
  • Dimensioni: 208 x 10 x 136 mm
  • Formato: Brossura
  • Pagine Arabe: 122