enzensberger hans magnus - tumulto
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  • Genere: Libro
  • Lingua: Italiano
  • Editore: Einaudi
  • Pubblicazione: 04/2016

TUMULTO

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TRAMA
Non si può certo dire che nel corso della sua esistenza Hans Magnus Enzensberger si sia tirato indietro, abbia evitato, spaziando da una forma letteraria all'altra, di dire la sua su una straordinaria varietà di temi: dalla letteratura alla politica, dalla storia alla sociologia. Senza dimenticare la matematica. Su un argomento era però stato molto prudente, per non dire latitante: sugli anni Sessanta e sul ruolo da lui avuto in quella fase così ricca di suggestioni e stimoli. Fortunamente però esistono le cantine. Nella sua, Enzensberger ha infatti ritrovato - del tutto casualmente, afferma - una serie di diari e appunti redatti a partire dal 1963 quando una inaspettata e un po' misteriosa lettera proveniente dall'Italia lo invitava a partecipare, con la crème dell'intellighenzia occidentale-orientale (fra cui Sartre e De Beauvoir, Ungaretti, Golding, Richter, Evtusenko), a un congresso di scrittori a Leningrado: in piena Guerra fredda, è vero, ma anche nella fase di apertura dell'Unione Sovietica, allora guidata da Nikita Chruscev che (come ci raccontano le note diaristiche) si rivelerà un padrone di casa pacioso e assai alla mano. A quel primo soggiorno, ne seguì un altro, molto più lungo, tre anni dopo. E questo segnò l'inizio del Tumulto. Dapprima privato, con l'accendersi della passione per Marija Aleksandrovna Makarova, detta Masa, che sarà la protagonista di "un travolgente romanzo russo"...
NOTE EDITORE
Enzensberger ha ritrovato dei suoi appunti diaristici relativi ai primi anni Sessanta, quando venne invitato in URSS e ricevuto da Chrušc?ëv. Tre anni dopo il poeta viaggia fino in Siberia e conosce la giovane donna russa che diventerà la sua seconda moglie. Viene invitato negli USA, ma scrive su un giornale un pezzo contro la guerra in Vietnam, il clima si fa pesante, e decide di «rifugiarsi» a Cuba. Qui inizia la stesura della Fine del Titanic, ma si rende conto che i suoi margini di manovra sono quanto meno limitati e spedisce il manoscritto in patria. Non arriverà mai a destinazione. Rientra in Germania, dove si fa coinvolgere nei «tumulti» politici che scuotono il paese e lo cambiano profondamente. Di questa fase Enzensberger è un protagonista, ma anche un osservatore ironico e distaccato. Nell'ultima parte del libro il poeta si congeda definitivamente dalle «ossessioni politiche e private degli anni Sessanta», rendendo omaggio agli sconfitti e a tutti coloro che allora sono stati al suo fianco.

PREFAZIONE
Gli anni della contestazione raccontati dal grande intellettuale tedesco: i viaggi in Russia, il rapporto difficile con la seconda moglie, l'innamoramento per la rivoluzione cubana, fino agli anni del terrorismo e della banda Baader-Meinhof.

AUTORE
Hans Magnus Enzensberger (1929) è il maggiore poeta, saggista e scrittore tedesco contemporaneo. Tra le sue opere pubblicate da Einaudi ricordiamo Mausoleum (1979), La fine del Titanic (1980), Musica del futuro (1997), Piú leggeri dell'aria (2001), Il mago dei numeri (1997, ripreso anche in ET), Ma dove sono finito (1998 e 2011), Esterhazy (2002), Che noia la poesia (2006), Il perdente radicale (2007), Nel labirinto dell'intelligenza (2008), Hammerstein o dell'ostinazione (2008 e 2010), Josefine e io (2010), Bibs (2011), I miei flop preferiti (2012), Il mostro buono di Bruxelles (2013), Chiosco (2013) e Considerazioni del signor Zeta (2015).

ALTRE INFORMAZIONI
  • Condizione: Nuovo
  • ISBN: 9788806225841
  • Collana: SUPERCORALLI
  • Formato: Rilegato
  • Pagine Arabe: 228
  • Traduttore: Idra D.