PIETY AND PRAGMATISM: SPIRITUALISM IN FUTURIST ART

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TRAMA
Nel 1931 viene pubblicato in Italia il Manifesto dell'arte sacra futurista. Dissacrante e tagliente, come sempre, fu presto attaccato per il contrasto con il corrente gusto estetico e per espressioni irridenti la devozione. Pur ribadendo Marinetti l'anticlericalismo, l'attenzione per il sacro rappresenta un allineamento al Concordato fra Stato e Chiesa del 1929. In realtà, l'arte sacra era già praticata da alcuni futuristi, caratterizzandosi per esempi di deciso rinnovamento di un linguaggio ormai obsoleto. Il Futurismo, la cui religione era stata per anni quella del progresso e della macchina, si accorge di essersi spinto oltre i confini del tempo e della materia, là dove solo lo spirito può aleggiare. La Estorick Collection of Modern Italian Art di Londra e il Ministero degli Esteri italiano, anche in vista del Centenario della fondazione del Futurismo (1909), presentano questa mostra, la prima nel suo genere, che consente un'ampia rilettura di questo sviluppo futurista fino ad ora poco studiato e conosciuto, attraverso le opere dei maggiori esponenti del movimento attivi all'epoca, a partire da Giacomo Balla, Fillia e Gerardo Dottori.

ALTRE INFORMAZIONI
  • Condizione: Nuovo
  • ISBN: 9788849213102
  • Collana: ARTI VISIVE, ARCHITETTURA E URBANISTICA
  • Formato: Brossura
  • Pagine Arabe: 128


COMMENTI
11/08/2008 di luigi.malandra il libro illustra una bellissima mostra di dipinti sacri futuristi, capitolo poco conosciuto e non in linea con quel che abitualmente si pensa del futurismo ma comunque affascinante ed originalissimo