• Genere: Libro
  • Lingua: Italiano
  • Editore: Adelphi
  • Pubblicazione: 10/2014

PIETROBURGO

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22,00 €
18,70 €
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TRAMA
Pietroburgo, 1905. La città è sconvolta dalla tempesta sociale, si moltiplicano i comizi, gli scioperi, gli attentati. Il giovane Nikolaj Apollonovic, che si è incautamente legato a un gruppo rivoluzionario, entra in contatto con Dudkin, nevrotico terrorista nietzscheano, il quale gli affida una minuscola bomba. E il provocatore Lippancenko, doppiogiochista al servizio della polizia zarista e al contempo dei rivoluzionari, gli rivela qual è il suo compito: dovrà far saltare in aria il senatore Apollon Apollonovic, abietto campione dell'assurdità burocratica. Suo padre. È intorno a questo rovente nucleo narrativo che si snodano le vicende surreali e grottesche di "Pietroburgo", unanimemente considerato il capolavoro romanzesco del simbolismo russo. Dove la vera protagonista è tuttavia la "Palmira del Nord": una Pietroburgo maestosa e geometrica solo all'apparenza, edificata su un labile terreno palustre i cui miasmi sgretolano le possenti architetture, le cui brume sfaldano e decompongono ogni comparsa che striscia lungo i vicoli fiocamente illuminati, tra bettole ammuffite e palazzi scrostati. I sommovimenti di inizio secolo, preludio di future tragedie, l'ululato del vento che si incanala lungo le gole del libro, il demoniaco colore giallo dei comizi gremiti di una folla in trance: ogni cosa è in preda a una malefica possessione, che Belyj filtra attraverso la lanterna magica delle immagini.
NOTE EDITORE
«Fino alla morte Andrej Belyj fu uno dei più straordinari geyser di parole della letteratura russa» (George Nivat). La versione italiana del romanzo, che risale al 1961, si deve alla penna magistrale di Angelo M. Ripellino, uno dei nostri massimi slavisti.

PREFAZIONE
Pietroburgo, nel 1905, è una città sconvolta dalla tempesta sociale, e il giovane Nikolaj Apollonovic, che si è legato a un gruppo rivoluzionario, diventa lo strumento di un attentato che ha come bersaglio suo padre Apollon, abietto campione dell'assurdità burocratica. Ma domina, su tutto, la «Palmira del Nord», le cui brume sfaldano e decompongono ogni comparsa che striscia lungo i vicoli fiocamente illuminati, tra bettole ammuffite e palazzi scrostati. I sommovimenti di inizio secolo, preludio di future tragedie, il demoniaco colore giallo dei comizi gremiti di una folla in trance: ogni cosa è in preda a una malefica possessione, che Belyj filtra attraverso la lanterna magica delle immagini.

AUTORE
Andrej Belyj (Boris Nikolaevic Bugaev, Mosca, 1880-1934), poeta, prosatore e saggista, si laureò in matematica e studiò inoltre scienze naturali, filologia, musica, filosofia, religione. Tra il 1902 e il 1904 strinse amicizia con i simbolisti pietroburghesi Blok, Brjusov, Merežkovskij, Bal'mont, diventando ben presto una figura di spicco del movimento. La sua prima raccolta di versi, Zoloto v lazuri (Oro nell'azzurro) è del 1904, il suo primo romanzo, Serebrjanyj golub (Il colombo d'argento) del 1909. Iniziò a scrivere Peterburg nel 1911, ma lo rielaborò sostanzialmente nel 1912-1913, per poi pubblicarlo nel 1913-1914.

ALTRE INFORMAZIONI
  • Condizione: Nuovo
  • ISBN: 9788845929205
  • Collana: BIBLIOTECA ADELPHI
  • Dimensioni: 218 x 27 x 139 mm
  • Formato: Brossura
  • Pagine Arabe: 385


COMMENTI
16/02/2016 di mario.guarnieri Molto bello