• Genere: Libro
  • Lingua: Italiano
  • Editore: Einaudi
  • Pubblicazione: 02/2004

LETTERE DAL CONFINO

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TRAMA
Si tratta della raccolta di lettere che Ginzburg inviò dal confino di Pizzoli, in Abruzzo, a vari protagonisti della scena culturale ed editoriale italiana, continuando così a svolgere il suo "mestiere" editoriale, con consigli, traduzioni e critiche. Il carteggio dà conto di molti aspetti del Ginzburg "suscitatore di cultura", ma anche dell'uomo. Innanzitutto l'antifascismo intransigente vissuto come fatto morale e valore culturale prima che politico; l'amicizia che lo legò a Benedetto Croce, a Santorre Debenedetti, a Bobbio. Molte lettere segnalano il rapporto vivace che ebbe con il mondo dei libri e dell'editoria, in particolare il suo ruolo nella fondazione e nella direzione della casa editrice Einaudi tra il 1933 e il 1944, nonostante il confino.

PREFAZIONE
Queste lettere dal confino sono per molti aspetti un diario di lavoro e di studio che integra la raccolta degli Scritti. E lettere di lavoro e di studio sono quelle a Benedetto Croce e ad Alberto Carocci tra il 1930 e il 1940, che è sembrato opportuno pubblicare in appendice, come ulteriore contributo per ricostruire una biografia intellettuale di rilevante interesse. Ma nelle lettere dal confino c'è dell'altro. Dalla documentata quotidianità del lavoro, da lontano, per la casa editrice Einaudi, affiora una concezione del «fare i libri» in cui «ragioni morali e editoriali» (Giaime Pintor) si intrecciano inestricabilmente. Né mancano giudizi perentori e umori vivaci, e, soprattutto, accenni personali, rari ma intensi, a testimoniare la dolorosa condizione del confinato, ma anche, per Ginzburg, il lavorío interiore, il severo esercizio all'autodisciplina.

AUTORE
Leone Ginzburg nacque a Odessa nel 1909. Stabilitosi a Torino all'età di dieci anni, vi si laureò in Lettere nel 1931. Divenuto redattore della Giulio Einaudi editore, da poco fondata, iniziò un'attività politica clandestina. Nel 1934, rifiutatosi di prestare giuramento al regime, fu arrestato e trascorse due anni in carcere. Con l'entrata in vigore delle leggi razziali, fu costretto al confino in Abruzzo insieme alla moglie Natalia. Nell'estate del 1943 assunse la direzione de «L'Italia libera»; nel novembre fu condotto a Regina Coeli; nel febbraio seguente, percosso e torturato, morí in carcere.

ALTRE INFORMAZIONI
  • Condizione: Nuovo
  • ISBN: 9788806165666
  • Collana: BIBLIOTECA EINAUDI
  • Formato: Brossura
  • Pagine Romane: XXII