RADICI DEL FUTURO. L'EUROPA DEI POPOLI, IL RIFIUTO DEGLI STATI NAZIONALI

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TRAMA
Gli Stati nazionali che fanno parte dell'Unione Europea vanno cancellati dalla carta geografica e politica del continente. Questa è la tesi esposta dal sociologo Sabino Acquaviva. Per l'autore gli Stati nazionali sono i becchini dell'Europa, che, "se continuerà ad essere divisa, vedrà i nani da cui è composta demoliti dai colossi economici e demografici emergenti". Ma abolire gli Stati nazionali per sostituirli con cosa? La risposta è nella creazione di nuove aree politico-amministrative: le macroregioni, sul modello della "Padania", che, sostiene Acquaviva, permetteranno ai popoli "di esprimere in forme nuove le loro esigenze di libertà". Nella sua polemica, l'autore non risparmia nemmeno i partiti, "arcaici e fossilizzati strumenti", che non garantiscono più la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica, ma sono espressione della "supercasta che ci domina". "Ma allora, mi ha chiesto qualcuno, la tua è una tesi di sinistra? Naturalmente non è né di destra né di sinistra, è una delle molte espressioni di una maniera differente di affrontare i problemi, che rinnega vecchie e arrugginite distinzioni politiche di cui è inutile servirsi".
NOTE EDITORE
Gli Stati nazionali che fanno parte dell'Unione europea vanno cancellati dalla carta geografica e politica del continente insieme ai partiti e alle caste di potere di cui sono espressione. Questa la tesi esposta dal sociologo e scrittore Sabino Acquaviva in un saggio graffiante e controcorrente. Per l'autore – negli anni Settanta considerato vicino alle idee della Nuova Destra – gli Stati nazionali non faranno mai l'Europa, anzi, sono i becchini di un'Europa che, «se continuerà ad essere divisa, vedrà i nani da cui è composta demoliti dai colossi economici e demografici emergenti ». Ma abolire gli Stati nazionali per sostituirli con cosa? La risposta è nella creazione di nuove aree politico-amministrative. Insomma, le macroregioni, sul modello della «Padania». Che, sostiene Acquaviva, permetteranno ai popoli «di esprimere in forme nuove le loro esigenze di libertà». Ad essere bocciate senza appello sono anche le lingue nazionali, espressione di un «razzismo nazionalista », che devono lasciare il passo a quelle locali. Nella sua affilata polemica, Acquaviva non risparmia nemmeno i partiti, «arcaici e fossilizzati strumenti », che non garantiscono più la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica, ma sono espressione della «supercasta che ci domina».

PREFAZIONE
«Ma allora, mi ha chiesto qualcuno, la tua è una tesi di Sinistra? Naturalmente non è né di Destra né di Sinistra, è una delle molte espressioni di una maniera differente di affrontare i problemi, che rinnega vecchie e arrugginite distinzioni politiche di cui è inutile servirsi»

AUTORE
SABINO ACQUAVIVA Studioso di Sociologia della religione, ha insegnato all'Università di Trento e alla facoltà di Scienze politiche dell'Università di Padova, di cui è stato anche preside. È stato membro del comitato scientifico dell'Institut Européen des Hautes Etudes Internationales della facoltà di Legge ed Economia dell'Università di Nizza e membro onorario dell'Honorary Board della Wcsa. Ha collaborato a numerose trasmissioni televisive, tra le quali La notte della Repubblica di Sergio Zavoli. Tra i suoi libri: L'eclissi del sacro nella civiltà industriale (Edizioni di Comunità, 1966), Eros, morte ed esperienza religiosa (Laterza, 1993), L'eclissi dell'Europa. Decadenza e fine di una civiltà (Editori Riuniti, 2006) Dio dopo Dio. Diario 19642005 (Ancora, 2007), La fine di un mito. Destra, sinistra e nuova civiltà (Marsilio, 2009), La ragazza del ghetto (Marsilio, 2011)

ALTRE INFORMAZIONI
  • Condizione: Nuovo
  • ISBN: 9788868264154
  • Collana: PAMPHLET
  • Formato: Brossura
  • Pagine Arabe: 160