LA STORIA SI E' FERMATA. GIUSTIZIA E POLITICA

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TRAMA
"Dai primi anni in magistratura, al nuovo processo all'americana; da Sandro Perdni al grande inganno dell'annunciata riforma della Costituzione; dal terrorismo ai delitti di mafia. Mario Almerighi - magistrato e scrittore d'inchiesta - in questo libro ripercorre più di quaranta anni di vita italiana. Visti da un osservatorio particolare: quello di un uomo di legge. Una storia di impegno etico e civile ma anche di manovre più o meno occulte tendenti a rendere le toghe ancelle del potere. Nelle pagine di Almerighi scorre il ricordo di quegli "eroi borghesi" che hanno pagato con la vita per il loro lavoro: magistrati come Giacomo Ciaccio Montalto e Giovanni Falcone o Vittorio Bachelet, vicepresidente del CSM. Morti uccisi due volte: dalla criminalità e dall'indifferenza dello Stato. Le manovre per normalizzare la magistratura proseguono anche oggi. In un crescendo di controriforme che ha fatto sì che il diritto di difesa degli imputati eccellenti nel processo abbia finito per trasformarsi in difesa dal processo. Con il silenzio/assenso di tanti, troppi, magistrati che 'come gli skipper' orientano le vele a seconda del vento che spira dalla direzione del potere. Intanto i cittadini normali sono alle prese con un sistema arrugginito che ha dilatato a dismisura i tempi della giustizia." Prefazione di Furio Colombo.
NOTE EDITORE
Il conflitto tra il Palazzo e le toghe: una guerra che va avanti da quaranta anni. E che non accenna a diminuire di intensità. Magistrato dagli anni Settanta e scrittore d'inchiesta, Mario Almerighi ripercorre quaranta anni di vita italiana, visti da un osservatorio particolare: quello di un uomo di legge. Una storia di impegno etico e civile, di manovre più o meno occulte tendenti a rendere le toghe ancelle del potere. Nelle pagine di Almerighi scorrono quegli eroi borghesi che hanno pagato con la vita per il loro lavoro: sindacalisti come Guido Rossa, giornalisti come Carlo Casalegno e Walter Tobagi, avvocati come Giorgio Ambrosoli, magistrati come Ciaccio Montalto, Emilio Alessandrini, Vittorio Bachelet, Giovanni Falcone. Morti uccisi due volte: dalla criminalità e dall'indifferenza dello Stato. Le manovre per normalizzare la magistratura, iniziate con la bicamerale D'Alema, miseramente fallita, sostiene l'autore, proseguono anche oggi. In un crescendo di controriforme che ha fatto sì che il diritto di difesa degli imputati eccellenti nel processo abbia finito per trasformarsi in difesa dal processo. Con il silenzio/assenso di tanti, troppi, magistrati che, come gli skipper, orientano le vele a seconda del vento che proviene dalla direzione del potere. Intanto i cittadini normali sono alle prese con un sistema arrugginito che ha dilatato a dismisura i tempi della giustizia.

AUTORE
MARIO ALMERIGHI Entra in magistratura nel 1970. Prima in Sardegna, poi a Genova, fa parte del gruppo di quelli che sono stati definiti «pretori d'assalto». Nel 1976 è eletto al Consiglio superiore della magistratura. Giudice istruttore a Roma, si dedica al settore della criminalità organizzata internazionale. È stato presidente di Sezione del Tribunale penale di Roma e del Tribunale di Civitavecchia. Ha pubblicato: Petrolio e politica (riproposto da Castelvecchi nel 2013), I banchieri di Dio. Il caso Calvi (Editori Riuniti, 2002), Tre suicidi eccellenti. Gardini, Cagliari, Castellari (Editori Riuniti, 2009), Mistero di Stato. La strana morte dell'ispettore Donatoni (Aliberti, 2010) e Criminalità senza confini (Aracne, 2013).

ALTRE INFORMAZIONI
  • Condizione: Nuovo
  • ISBN: 9788868264161
  • Collana: RX
  • Formato: Brossura
  • Pagine Arabe: 384


COMMENTI
20/10/2018 di liberio.fiorese un libro obbligatorio per le scuole di ogni ordine e grado.