ULTIMO VOLO DELLA SERA

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TRAMA
Dentro il labirinto della sclerosi multipla che ha cominciato a consumarlo da giovane, l'io narrante ripercorre le stagioni della sua vita. Lo fa mescolando secondo una progressione non lineare gli anni della giovinezza (la famiglia cattolica, gli studi universitari, le ragazze, il vento della protesta), la formazione culturale e politica, il lavoro come giornalista, il presente della malattia. Il ragazzo che voleva essere un poeta come Montale e che conquistava le ragazze senza fatica è ancora desto e per tutto il tempo della sua ricognizione narrativa "dialoga" con Daria, misteriosa interlocutrice, divisa fra provocazione e imperio, scomposta e controcorrente, presente sempre e assente per definizione. Daria è un fantasma che lo aiuta a tener legato il tempo della malattia e quello, ricchissimo, della sua esistenza. Gli anni di Lotta continua, lo strappo ai tempi della morte di Calabresi, il matrimonio, il lavoro nei giornali, il riflusso, le scosse telluriche della società degli anni ottanta, i ricchi salotti milanesi, il rigore dell'informazione, l'astro dell'imprenditore Berlunesque, la fabbrica dell'obbedienza. Con sapida ironia e dolenti aperture contemplative, il narratore si chiede se il tempo della politica non sia stato altro che "un calderone enorme" in cui tuffarsi, si commuove alla morte del padre ("un rapporto che doveva esserci e non c'è stato mai"), sente la bella prossimità di un'insegnante che ha sempre creduto nella sua eccellenza. Daria deve e può continuare ad aspettare...
NOTE EDITORE
Claudio Rinaldi racconta la sua vita dentro il vortice della sclerosi multipla che lo ha colpito nel 1986 e lo ha consumato fino alla morte avvenuta nel 2007. Dalla giovinezza alla formazione culturale e politica, dal lavoro come giornalista alla direzione dei magazine, fino all'arrivo della malattia. Sua misteriosa interlocutrice in queste pagine è Daria: amante o mera fantasia che lo aiuta a non dimenticare il tempo dello svago precedente alla malattia.

PREFAZIONE
L'opera postuma di uno dei più grandi giornalisti italiani morto nel 2007. Una testimonianza preziosa di battaglie, di entusiasmi, di passioni dentro lo spazio invalidato della malattia. La vita come avventura, come eros, come battaglia raccontata con la strenua convinzione che battaglie, amori e avventure si possano capire e, capendole, redimerne l'umanità. Un'opera che il consenso dei famigliari rende infine pubblica, scoprendo una sfumatura più complessa del talento di Claudio Rinaldi.

AUTORE
Claudio Rinaldi (Roma, 1946-2007) è stato uno dei più grandi giornalisti italiani, l'unico ad aver diretto tre importanti settimanali d'informazione come "L'Europeo", "Panorama" e "l'Espresso". Comincia la sua carriera nel quotidiano "Lotta continua", a cui fanno seguito altre esperienze di rilievo. Nel 1990, dopo l'acquisto da parte di Silvio Berlusconi del gruppo Mondadori, lascia la direzione di "Panorama". Nel 1986 scopre di essere affetto da sclerosi multipla ma continua la sua attività, anche dopo aver abbandonato la direzione dell'"Espresso", con le rubriche Non ci posso credere e Contropiede, e infine con il blog Italia loro.

ALTRE INFORMAZIONI
  • Condizione: Nuovo
  • ISBN: 9788807491856
  • Collana: VARIA
  • Formato: Brossura
  • Pagine Arabe: 382