Il Testamento di Colantonio Caracciolo marchese di Vico e signore di Montefusco, Motta Placanica, Torrecuso

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TRAMA
La ricorrenza dei cinquecento anni della nascita di Galeazzo Caracciolo (gennaio 1517), marchese di Vico (del Gargano), costituiscono l'occasione per uno studio del testamento che il 28 maggio 1577 egli vergò di propria mano presso il notaio Jovenon di Ginevra, luogo scelto come nuova patria spirituale. Vivificato di una spiritualità nuova, che lo aveva permeato durante la frequentazione del cenacolo eterodosso, nel 1551 aveva abbandonato Napoli con tutti i suoi affetti familiari, le amicizie e le ricchezze patrimoniali del casato, per rifugiarsi nella città svizzera dove il pensiero della riforma era divulgato da Giovanni Calvino. L'interesse dell'autore ad approfondire la ricerca è suscitato da quanto, in particolare, si legge nel testamento: "Come un buon testamento è l'istituzione di un erede, allora faccio e nomino i miei eredi universali di tutti i miei beni che ho lasciato e possedo nel regno di Napoli, che sono tanti e senza paragone più grandi e di più grandi valori di quelli che ho portato qui a Ginevra". Quali sono i beni lasciati nella sua terra natale dopo che, nel 1553, suo padre Colantonio aveva ottenuto dall'imperatore Carlo V la facoltà di testare a favore del nipote? È quanto, senza trascurare gli aspetti della vita personale e familiare del personaggio, questo lavoro cerca di ricostruire.

ALTRE INFORMAZIONI
  • Condizione: Nuovo
  • ISBN: 9788865573488
  • Formato: Brossura
  • Pagine Arabe: 96