• Genere: Libro
  • Lingua: Italiano
  • Editore: HOEPLI
  • Pubblicazione: 07/2021

IL TEATRO DELL'ESSERE

16,90 €
TRAMA
Questo saggio esamina il modo in cui il teatro può illuminare il principale tema metafisico della nostra tradizione: la natura del soggetto nella società contemporanea. Dopo una disamina della nozione di "io" all'interno della filosofia, l'autore si rivolge ai maestri del teatro, da Stanislavskij e Grotowski fino a Brecht, per dimostrare come gli attori teatrali promuovano e sviluppino la ricchezza del soggetto attraverso la recitazione. Due importanti capitoli sono inoltre dedicati al ruolo degli spettatori e al giudizio morale nel teatro e nell'io. Per anni Bencivenga ha sostenuto che la soggettività ha un carattere teatrale, che l'io è costituito da voci molteplici costantemente in dialogo l'una con l'altra. Chiaramente si tratta di un dialogo metaforico: non sempre le voci si parlano, qualche volta si appropriano del corpo e lo muovono a modo loro. Questo studio sulla pratica dell'attore è quindi quanto mai opportuno per indagare la metafisica del soggetto. Platone aveva scacciato gli attori dalla sua repubblica ideale, per evitare la molteplicità che incarnavano e la distrazione che causavano, impedendo ai cittadini di concentrarsi unicamente sul loro ruolo sociale. Con un'inversione di centottanta gradi, l'autore propone in questo saggio una repubblica degli attori, in cui la molteplicità sia la regola e la distrazione uno strumento prezioso.

RECENSIONE LIBRAIO
Il teatro dell'essere di Ermanno Bencivenga racconta, con quell'approccio filosofico divulgativo che ha reso noto l'autore, come il teatro possa essere di aiuto per illuminare il ruolo dell'io soggettivo nella contemporaneità. Il teatro dell'essere è proprio una disamina su come il soggetto possa arricchirsi e mostrarsi nella quotidianità utilizzando non solo le nozioni dei grandi maestri teatrali, ma usando consapevolmente lo strumento potente che è la mente nella sua veste più metacognitiva. Ne Il teatro dell'essere Bencivenga analizza l'io per come nei secoli è stato concepito dalla filosofia. Partendo da Platone, e opponendosi al filosofo greco che aveva ripudiato gli attori dalla sua Repubblica perché distoglievano l'attenzione dei cittadini dal loro ruolo sociale, l'autore con Il teatro dell'essere parla proprio di una Repubblica degli attori.Interrogando Stanislavskij, Grotowski e Brecht, parlandoci di reviviscenza e di straniamento, Il teatro dell'essere dimostra come il teatro sia fautore di ricchezza soggettiva. L'io, grazie al teatro, articola la propria narrazione perché si compone di molteplici voci che dialogano l'una con l'altra.Il soggetto, da sempre, attua un costante dialogo con sé stesso.Lo studio sulla pratica attoriale che Il teatro dell'essere indaga è volto proprio a portare consapevolezza sull'io, sui suoi dialoghi, sulle appropriazione che le voci fanno del corpo, senza tralasciare il ruolo spettatoriale, giudicante, nel teatro e nell'io. 

ALTRE INFORMAZIONI
  • Condizione: Nuovo
  • ISBN: 9788820396206
  • Collana: LETTERATURA
  • Formato: Brossura
  • Pagine Arabe: 132
  • Pagine Romane: VIII