• Genere: Libro
  • Lingua: Italiano
  • Editore: Elliot
  • Pubblicazione: 06/2014

IL LETTO DI FRIDA

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TRAMA
Un mattino di luglio Frida Kahlo si sveglia nel suo letto in casa dei genitori. Ha subito da poco la trentaduesima operazione, l'amputazione della gamba destra. Prova ad alzarsi, ma non ci riesce. Il suo corpo è segnato ovunque da cicatrici: sulle gambe, sulle braccia, sulla pancia, sulla schiena. Aveva sei anni quando un mattino si era svegliata con la febbre alta. Poi era arrivato il dolore alla gamba, come se un grosso animale l'avesse morsa e non volesse riaprire le mascelle. I medici dissero che era poliomielite. Frida restò zoppa. Fino a quando, il 17 settembre del 1925, diciottenne, un incidente d'autobus completò l'opera di distruzione del suo corpo. Costretta da allora su un letto a baldacchino tra dolori costanti, cominciò a popolare il suo mondo di fantasmi, a dipingere l'infermità e l'isolamento. La scrittrice Slavenka Drakulic ha saputo raccontare la tormentata esistenza di Frida Kahlo a partire dalla fine, ripercorrendo in un flusso di pensieri l'infanzia, la gioventù, gli anni del matrimonio, l'amore ossessivo per il pittore Diego Rivera, i tradimenti, la continua lotta con il proprio corpo, la forza onirica e visionaria della sua arte, il fuoco, cupo e luminosissimo, in cui visse e si spense una pittrice straordinaria.
NOTE EDITORE
UNA BIOGRAFIA IN FORMA DI ROMANZO SULL'ARTISTA MESSICANAUn mattino di luglio Frida Kahlo si sveglia nel suo letto in casa dei genitori. Ha subito da poco la trentaduesima operazione – l'amputazione della gamba destra. Prova ad alzarsi, ma non ci riesce. Il suo corpo è segnato ovunque da cicatrici: sulle gambe, sulle braccia, sulla pancia, sulla schiena. Aveva sei anni quando un mattino si era svegliata con la febbre alta. Poi era arrivato il dolore alla gamba, come se un grosso animale l'avesse morsa e non volesse riaprire le mascelle. I medici dissero che era poliomielite. Frida restò zoppa. Fino a quando, il 17 settembre del 1925, diciottenne, un incidente d'autobus completò l'opera di distruzione del suo corpo. Costretta da allora su un letto a baldacchino tra dolori costanti, cominciò a popolare il suo mondo di fantasmi, a dipingere l'infermità e l'isolamento. La scrittrice Slavenka Drakulic ha saputo raccontare la tormentata esistenza di Frida Kahlo a partire dalla fine: l'infanzia, la gioventù, gli anni del matrimonio, l'amore ossessivo per il pittore Diego Rivera, i tradimenti, la continua lotta con il proprio corpo, la forza onirica e visionaria della sua arte, il fuoco, cupo e luminosissimo, in cui visse e si spense una pittrice straordinaria.

PREFAZIONE
«Era convinta che quel dolore atroce alla gamba che aveva sentito durante l'infanzia fosse una sorta di preparazione all'incidente. Il fatto che la sofferenza non si potesse esprimere a parole, ma solo con grida incomprensibili, rappresentava ancora un ostacolo che non sapeva oltrepassare. Ne passò di tempo prima che iniziasse a dipingere, e ne passò dell'altro ancora prima di dipingere quadri che urlassero. Invece delle parole che spiegano. Di questo era debitrice a suo padre, pensava, al suo sguardo disorientato, che non aveva mai dimenticato, e alle sue parole: "Dimmi, dimmi!"»

AUTORE
SLAVENKA DRAKULIC Nata in Croazia nel 1949, scrittrice e giornalista, è una delle più importanti croniste del mondo postcomunista e della tragedia jugoslava. Collabora con «La Stampa», «The New York Times», «The New York Book Review». Tra le sue opere, tradotte in oltre venti lingue, ricordiamo Come siamo sopravvissute al comunismo riuscendo persino a ridere, Balkan Express, Pelle di marmo. Nel 2004 ha ricevuto il Leipzig Bookfair Award.

ALTRE INFORMAZIONI
  • Condizione: Nuovo
  • ISBN: 9788861925625
  • Collana: MANUBRI'
  • Formato: Brossura
  • Pagine Arabe: 256
  • Traduttore: Mujcic E.