I FIGLI DI ARES. GUERRA INFINTA E TERRORISMO

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TRAMA
Il presupposto per cancellare o ridurre le tensioni internazionali, le guerre, lo stesso terrorismo è l'eliminazione degli squilibri economici fra aree diverse del pianeta. La lotta contro la povertà non è solo un imperativo "umanitario" ma è il modo più efficace per disinnescare il potenziale distruttivo alimentato dalla disperazione. Se si vuole un mondo più sicuro, è indispensabile adoperarsi perché sia più giusto; se si vuole la pace, ben più incisiva rispetto allo strumento della guerra preventiva è la rimozione delle catene della miseria in cui versano centinaia di milioni di esseri umani. "Il terrorismo è la 'risposta' al processo di trasformazione nella morfologia della guerra. Coincide col tentativo di ristabilire, almeno parzialmente, la simmetria infranta dalla tecnologizzazione della guerra".
NOTE EDITORE
Dopo l'11 settembre del 2001 e il 13 novembre del 2015, si profila uno scenario nel quale la guerra sta perdendo ogni capacità trasformativa, conservando unicamente il suo terribile volto distruttivo. All'opposto, la pace, che per secoli è stata solo un concetto «negativo», definibile solo come sospensione della guerra, sta emergendo non come un'esigenza emotiva del tutto sterile, ma come un formidabile strumento di trasformazione. Se l'Occidente desidera una pace non effimera, occorre procedere nella direzione di una complessiva riorganizzazione economica di tutto il pianeta, redistribuendo risorse e appianando squilibri e contraddizioni. Una pace così concepita si identifica con il più poderoso sforzo di trasformazione che la Storia abbia mai conosciuto. Se a questa profezia sapremo offrire il sostegno di tutte le nostre migliori energie, fra qualche tempo la guerra potrebbe diventare il ricordo di un'era di barbarie definitivamente superata.

PREFAZIONE
"Alle origini della tradizione culturale dell'Occidente, il terrore si presenta come risultato del connubio fra l'amore e la guerra, fra la bellezza e la violenza. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, Terrore e Paura non scaturiscono soltanto da eventi minacciosi o distruttivi, quali sono il danno o la guerra, ma sono – per almeno la metà – anche il frutto di una forza che massimamente unisce, qual è la bellezza."

AUTORE
UMBERTO CURI È professore emerito di Storia della Filosofia presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Padova. Visiting Professor presso le Università di Los Angeles e Boston, ha tenuto lezioni e conferenze presso una ventina di università europee e americane. Tra le pubblicazioni più recenti ricordiamo: Pólemos. Filosofia come guerra (Bollati Boringhieri, 2000), L'apparire del bello, (Bollati Boringhieri, 2013), e Endiadi. Figure della duplicità (Raffaello Cortina, 2015).

ALTRE INFORMAZIONI
  • Condizione: Nuovo
  • ISBN: 9788869445606
  • Collana: ELICHE
  • Formato: Brossura
  • Pagine Arabe: 140