• Genere: Libro
  • Lingua: Italiano
  • Editore: Einaudi
  • Pubblicazione: 04/2015

IL MARE NON CHIUDE MAI

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TRAMA
Una madre e un padre disposti ad andare in capo al mondo pur di diventare genitori. Tre bambini che i genitori, invece, non li hanno avuti mai. Tra loro migliaia di chilometri, che poi è la distanza più semplice da colmare. Perché, in mezzo, ci sono burocrazie da sconfiggere, pregiudizi da abbattere, assistenti sociali da convincere; e tempo, tanto tempo da far passare in un'attesa che ha ben poco di dolce. Almeno fino a quando un giudice non sancisce un vincolo capace di superare la presunta naturalità del sangue con la potenza degli affetti. In "Il mare non chiude mai" Amaltea - lo pseudonimo dietro cui l'autrice si cela per ragioni di privacy - ci racconta proprio questo, e tutto quel che ne consegue: che cosa significa trovarsi madre di tre bambini all'improvviso, senza l'esperienza del pancione a traghettare noi e gli altri? Ma confrontandosi con i problemi particolari che la scelta adottiva pone, Amaltea ci parla anche e soprattutto dell'essere genitori in sé, nella sua accezione più universale e insieme più quotidiana, con tutto quel bagaglio di domande, aspettative, paure e gioie che poco hanno a che fare con il modo in cui i figli sono entrati nella nostra vita. Perché, se figli si nasce, genitori si diventa.
NOTE EDITORE
Figli si nasce, genitori si diventa. E ci sono modi diversi di diventarlo, esattamente come ci sono modi diversi di esserlo, senza nessuna regola che stabilisca una volta per tutte cos'è che rende davvero bravo un genitore. Questo libro racconta l'esperienza di qualcuno che ha provato – con amore, impegno, intelligenza e ironia – a diventare un bravo genitore per dei fi gli che ha desiderato e atteso, ma che non ha concepito né visto nascere. L'autrice e suo marito si ritrovano infatti alle prese con tre bambini tra i cinque e i due anni, adottati in Russia, che irrompono nelle loro vite all'improvviso, portando con sé un bagaglio di emozioni, di ricordi e di esperienze vissute senza di loro con cui è necessario confrontarsi. C'è uno sforzo da fare per colmare questo vuoto che ai genitori biologici non è richiesto, e ci sono cose che i genitori adottivi non aff ronteranno con i loro fi gli: non c'è stata gravidanza, non c'è stata neanche un'ecografi a, non ci sarà allattamento, e in molti casi non si insegneranno i primi passi, non si cambieranno pannolini, non si assisterà alla nascita del primo dentino. Si è forse per questo meno genitori? Amaltea, confrontandosi con i problemi particolari che l'essere genitori adottivi pone, ci parla in realtà di cosa signifi ca essere genitori, nella sua accezione piú universale e insieme piú quotidiana, fatta di domande, aspettative, paure e gioie che poco hanno a che fare con il modo in cui i fi gli che abbiamo sono entrati nella nostra vita.

PREFAZIONE
Quando i figli non arrivano, c'è un lungo viaggio da fare. Il viaggio per diventare famiglia «"È seduta signora?", chiede una voce dall'altra parte del filo, che poi è un modo di dire perché i fili non esistono piú. Stavo giusto guardandomi intorno per cercare una sedia, quando sono stata raggiunta dalla seconda frase: "Dalla Russia l'ente di collegamento ci ha fatto arrivare la cartella con i dati di tre bambini, sono fratelli…". Altro che sedersi, mi sono detta, non ci sarà mai piú tempo per farlo e davanti a me ci sono chilometri e chilometri da percorrere, chilometri veri. Esiste un'esperienza piú straniante di diventare genitori cosí?»

AUTORE
AMALTEA, nata a Roma nel 1969, è giornalista. Nel 2011 ha adottato insieme a suo marito tre bambini russi, rispettivamente di due, tre e cinque anni e mezzo. È autrice del blog «Adottiamoci tanto bene», nato da una rubrica su «Gioia».

ALTRE INFORMAZIONI
  • Condizione: Nuovo
  • ISBN: 9788806215798
  • Collana: SUPER ET
  • Formato: Brossura
  • Pagine Arabe: 130