DAL DESERTO AL LIBRO

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TRAMA
Per Edmond Jabès, ebreo e scrittore (come lui stesso amava dire), cresciuto in un paese arabo, di nazionalità italiana, e di madre lingua francese, antifascista, costretto poi all'esilio in Francia, l'essere straniero e l'inquietudine dell'ospitalità sono un destino, un cammino. Il deserto è per lui uno spazio senza tempo, vuoto, immenso. Luogo della presenza dell'assenza. Di una parola stregata dal silenzio che la abita. Il desiderio di un Libro assoluto e impossibile precede il mondo. L'esilio, l'erranza talmudica, l'interrogazione che ogni libro di Jabès suscita in noi, riaffiorano in questa intervista che «non è né solo scritta né solo orale», con Marcel Cohen. I temi di Jabès compaiono qui, come figure che si avvicinano al lettore dai margini bianchi della pagina. Non si può scrivere su Jabès, ma per e con Jabès. È da questo chemin des sources che il poeta proviene. «Dove il rischio è assente, non può esserci scrittura».Questo grande poeta sembra guidarci, prendendoci per mano, con la sua voce dolce e i suoi occhi chiari, là dove «è il linguaggio, soltanto, a dare l'esistenza». Quel luogo deserto dove: «lo scrittore scrivendo non è diventato singolo. È diventato anonimo». Prefazione di Antonio Prete.

ALTRE INFORMAZIONI
  • Condizione: Nuovo
  • ISBN: 9788894253160
  • Collana: OSSIDIANA
  • Formato: Libro rilegato
  • Pagine Arabe: 214
  • Traduttore: Scalia G.; Santini F.; Folin A.