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TRAMA
Un profeta che ha parlato duemilasettecento anni fa in un piccolo santuario di un piccolo regno ha ancora qualcosa da dire a noi, uomini del terzo millennio? Eppure quel profeta parlava in nome di Dio e la parola di Dio, per sua natura, supera i limiti del tempo e dello spazio. In questo piccolo libro viene offerta una lettura semplice del libro di Amos, una lettura che vuole essere fedele e non imporre al testo significati ad esso estranei; nello stesso tempo una lettura che solleciti a riflettere oggi. I temi della giustizia, della povertà e della ricchezza, del potere e degli abusi del potere sono antichi ma non hanno perso di attualità. Soprattutto non ha perso di attualità la motivazione che sta sotto alle accuse di Amos. I profeti sono stati i custodi dell'alleanza. Da quando la monarchia - quindi una forma centralizzata di potere politico - si è affermata nella storia del popolo d'Israele il problema degli abusi di potere è divenuto evidente. Si trattava di evidenziarli, ma soprattutto di mostrare la loro incompatibilità con l'esistenza di un popolo che si proclami 'popolo di Dio'. Nel popolo di Dio non ci sono poteri assoluti se non quello trascendente di Dio solo; i poteri mondani debbono sempre misurarsi sulla volontà di Dio per non eccedere i limiti del loro servizio. Il profeta è strumento di Dio per richiamare chiunque esercita un'autorità a conformarsi all'autorità suprema di Dio. E il popolo cristiano, che è popolo profetico, ha sempre qualcosa da imparare da questi primi, generosi testimoni della sovranità di Dio.ALTRE INFORMAZIONI
- Condizione: Nuovo
- ISBN: 9788880713685
- Formato: Brossura
- Pagine Arabe: 150