Se "Canti del caos" apriva il millennio esplorando territori del tutto nuovi, con "Diari del caos" Moresco spalanca le porte del laboratorio dove concepì quel capolavoro: radiografa le fasi del processo creativo, chiarisce le intenzioni originarie, ragiona sugli aspetti controversi da risolvere, chiamando a raccolta frammenti apparentemente bizzarri di saggi, articoli e interviste che lo avevano incuriosito in fase di gestazione, immortala il momento della nascita dell'idea raccontando dell'alternativa poi non praticata. Tra confessione, autocommento e irripetibile lezione di scrittura, "Diario del caos" si snoda pagina dopo pagina con andatura romanzesca: Moresco resta narratore di razza rara anche quando circumnaviga i processi della finzione. Dono prezioso ai lettori e fonte privilegiata per gli specialisti, questo diario costituisce un sorprendente ingresso secondario per chi si addentra per la prima volta nel mondo di uno dei più grandi autori viventi.