E se per un attimo abbandonassimo anche noi ogni difesa?
La fatica della continua esposizione, della notorietà, dell’interazione forzata che diventa esame quotidiano, ma anche, più “semplicemente”, l’ansia di vivere, la necessità di un controllo che solo nella routine trova pace. La nostra testa è il fardello più pesante, e il nemico più feroce che produce senso di inadeguatezza, aspettative sempre più alte, verifiche su noi stessi, giudizi.
Giovanni Allevi vive tutto questo con il peso della fama e l’aggravante della sensibilità: la sensazione che il mondo pretenda di conoscerlo più di quanto non si conosca lui stesso diventa un blocco a ogni relazione. E un sogno ricorre a dare forma all’insicurezza: la perdita di equilibrio, la caduta nel vuoto.
L’equilibrio della lucertola è un piccolo libro che mescola aforismi e racconto. Per un uomo tanto riservato e schivo come Giovanni Allevi questo libro è un lampo, uno squarcio su di sé e la sua consapevole delicatezza.
Non riuscire a stare in equilibrio su un piede solo: i bambini lo fanno naturalmente, è la cosa più semplice del mondo e non è solo questione di baricentro, loro conoscono ancora la libertà, l’abbandono, essere sé stessi in modo puro senza ruoli da rispettare. È la paura di cadere, di abbandonare ciò che siamo che ci fa vacillare.
Ogni giorno Giovanni Allevi si esercita su un piede solo e ogni giorno fallisce. Un rito, una prova quotidiana che inizia dentro, a creare il nulla. Isolato da tutto, si immerge in un processo di meditazione e di esercizio fisico. La sua scoperta è semplice e lo riporta, in un dialogo surreale con un animale primitivo simbolo di cambiamento e rigenerazione come la lucertola, all’origine, all’essenza.
Tutto è movimento e asimmetria, nulla è fermo, dall’esplosione del Big Bang la vita è evoluzione verso un ordine imperfetto. L’equilibrio non si trova nel torpore ma nella caduta, nell’andare incontro al nulla sconosciuto, aperti al nuovo, liberi dalla costrizione del controllo, aperti all’inquietudine e al dubbio.
Solo così, imparando a perdere l’equilibrio, abbandonando ogni corazza, assecondando il cambiamento senza opporre resistenza, si ritrova l’armonia della nostra vita. Per raggiungere l’equilibrio ci vuole coraggio.
Una lettura semplice ma credibile nella quale si rivela l’animo sensibile dell’artista Allevi, la cui mente sa produrre armonie, e ritrovare un naturale stupore ingenuo, imparando a gestire il caos.
A ognuno di noi è data la possibilità di incontrare il proprio squilibrio, per sentirci vivi e contribuire al movimento incessante del mondo.
Recensione di Francesca Cingoli