Di Paolo Borsellino, del suo esempio e del suo lavoro di contrasto alla mafia, si è sempre parlato molto. Negli ultimi tempi, forse, si parla di più della sua morte e dei misteri che la avvolgono. Ma dell'uomo anziché del magistrato non si sa tanto. Fin dai terribili giorni dopo l'attentato di via D'Amelio, infatti, la moglie Agnese e i figli Lucia, Manfredi e Fiammetta hanno mantenuto uno stretto riserbo e sono intervenuti raramente nel dibattito mediatico. All'inizio del 2013, la signora Agnese, che combatteva contro un terribile male, ha voluto raccontare la sua vita a Salvo Palazzolo, per lasciare dietro di sè - ai figli, ai nipoti, alle persone che mantengono viva la memoria di Paolo Borsellino e, in definitiva, a tutti gli italiani - i ricordi di un'esistenza segnata dall'amore per un eroe civile che era anche un uomo normale, innamorato della moglie, giocoso con i figli, timido ma provocatorio, generoso e indimenticabile. Agnese Borsellino se n'è andata il 5 maggio 2013, ma le sue parole sono rimaste impresse in questo libro, un libro carico di amore, di dolore, di indignazione e di speranza per il futuro del nostro paese."Cara mamma, ci hai fatto un gran bel regalo, in parte anche inaspettato. [...] Neanche noi figli conoscevamo tutti gli aneddoti e le confidenze che ci hai voluto lasciare in questo racconto, prima che la tua malattia prendesse definitivamente il sopravvento. [...] C'è tutto questo e molto altro ancora nelle pagine che ci hai lasciato in dono: non sono una biografia, una raccolta di testimonianze o una ricostruzione storica di eventi più o meno noti. Queste pagine sono molto di più: il tuo ultimo atto d'amore verso papà, anzi sono la vostra storia d'amore." Manfredi Borsellino