"Brevi componimenti in prosa, di taglio scorciato ed incisivo, che hanno l'accento della poesia e il rigore dell'aforisma. È quasi un genere nuovo, certo tutto suo, che egli chiama "Scorciatoie", perché, in modi rapidi ed ellittici arrivano a conclusioni lontane e spesso sorprendenti". Con questa felice sintesi Piccone Stella, editore della "Nuova Europa", presentava ai lettori gli scritti di Saba pubblicati dalla rivista tra il marzo e il luglio del '45. La politica, la letteratura, l'arte le amicizie e gli incontri colti in un momento drammatico e spensierato, "sotto l'impressione, estremamente piacevole, della dissoluzione di un incubo".