27/03/2017
Di pino.modola
5 stelle su 5
Libro all'altezza delle aspettative: un punto di vista purtroppo "originale" sulla Seconda guerra mondiale combattuta sul fronte orientale. Originale perché non avevo ancora conosciuto un'opera sull'argomento che presentasse la prospettiva delle combattenti donne. E perché non accade spesso di leggere resoconti così spietatamente veritieri da parte di fonti sovietiche (trattandosi di una raccolta di testimonianze dirette, la voce è quella di alcune centinaia di cittadine-soldato sovietiche, anche se registrate da una scrittrice ormai bielorussa).
L'autrice/intervistatrice ha al suo attivo un Premio Nobel per la letteratura e una storia personale di onestà intellettuale: non a caso questo libro è stato a lungo vietato nella Bielorussia di Lukashenko, dove ancora vige la narrazione ufficiale della Grande Guerra Patriottica gloriosa e vittoriosa, senza macchie e senza paure. Guerra che è stata certamente gloriosa e vittoriosa, ma con macchie e paure che i protagonisti - in questo caso le protagoniste - conoscevano e conoscono benissimo.
Così, tra ragazze di 19 anni che si ritrovano i capelli bianchi, diplomate contabili che diventano cecchine, uccidono 481 nazisti e poi tornano a fare le contabili fino alla pensione continuando a trascinarsi nell'animo il grumo mai risolto di tutte quelle vite umane spezzate, ragazze che si portano nello zaino le scarpette con il tacco alto, quelle che ritengono l'orrore maggiore di tutta la guerra averla dovuta combattere indossando mutande lunghe da uomo ("ero disposta a dare la vita per la patria; ma con i mutandomi da uomo è stato tremendo!") e quelle che - giovanissime - hanno la prima mestruazione durante un'azione bellica e temono di essere state ferite, è davvero l'altra metà del cielo che si racconta e ci racconta quell'esperienza sconvolgente che è stata la guerra. Stimolate empaticamente dall'autrice, molte di quelle testimoni si aprono per la prima volta, dopo decenni di silenzio e di narrazioni assegnate di diritto agli uomini, e ci consegnano uno spaccato molteplice e lancinante della loro esperienza vissuta.
Per i fatti bellici, consiglio di consultare la storiografia. Per sapere che cos'è vivere e combattere una guerra, quella guerra, quest'opera è semplicemente indispensabile. Tra l'altro, ci illumina un orizzonte più ampio di quello della Seconda guerra mondiale ed è, anche per questo, un'espressione di femminismo nobile e alto.