05/07/2013
Di brunomh
3 stelle su 5
La teoria di Malthus sostiene che l'incremento demografico avrebbe spinto a coltivare terre sempre meno fertili per giungere all'arresto dello sviluppo economico, poiché la popolazione tenderebbe a crescere più velocemente della disponibilità di alimenti. Il che vuol dire dimezzare drasticamente la popolazione del pianeta, cosi' come avvenne nel 1300 con la Morte Nera che ridimensiono' la popolazione europea, dando origine a quella che fu la Rinascita. Nel romanzo di Dan Brown che vede per la quarta volta protagonista Langdon,il professore di Harvard deve mandare a monte un piano infernale che vede nell'eccesso di prolificita'il Demone da abbattere elaborato da uno scienziato pazzo,ben protetto dalla solita confraternita mondiale realmente esistente, ma che nel libro ha cambiato nome per motivi di sicurezza. Langdon si trova a Firenze, poi di qui si sposta a Venezia per concludere la sua impresa in quel di Istambul. Tutto seguendo riferimenti danteschi o versi scritti sulla falsa riga del Sommo , e cercando di elaborarne il senso, che diventa facile anche per il lettore stesso. Il romanzo non e' sicuramente all'altezza dei precedenti;si lascia leggere ma non avvince.E la colpa e' qui della scelta dellelocalita'.Soprattutto per Firenze,ma il discorso vale anche per Venezia: ci sembra di ripassare una lezioncina sul"Bignami". Tutto il percorso all'interno di Palazzo Vecchio con la distuzione di uno degli affreschi del Vasari(cui ha attribuito in toto l'affresco all'interno della Cupola, non sapendo che fu completata dallo Zuccari) sembra affidato ad una guida turistica; prendiamo per buono che l'abbia fatto a beneficio degli stranieri che lo leggono e che non sanno...E' stato rispettoso di odate ed eventi.Ma credo che la grande delusione sia nel titolo, sottilmente ruffiano, che ha tributato a Dante dal quale,come soggettista,Brown poteva fare di più.