Un omicida seriale insanguina l'Italia con omicidi efferati. A Faggeto Lario Marina viene uccisa mentre esce dal lago ove si è tuffata. In provincia di Urbino, Ottavia viene accoltellata durante un festino per scambisti. Laura, un'egittologa che sta lavorando a una tesi rivoluzionaria su Tutankamon, viene assassinata nel suo studio. Indaga sul caso il commissario Giordan, un uomo che fa del ragionamento e dell'osservazione il proprio punto di forza, anche se la lotta contro la follia omicida sembra impari e, a tratti, disperata. Il commissario è sostenuto, nei momenti più difficili dell'indagine, da Gabriella, nipote quindicenne, che gli offre ottimi spunti per la soluzione del caso. La narrazione viene condotta lungo due direttive. Quella di chi indaga da un lato. Quella dell'assassino dall'altro: secondo la sua logica folle e attraverso una poetica sinistra e trasgressiva, che si articola in un percorso attraverso maschere e fiabe. In un viaggio ispirato dalle malattie della psiche. La vicenda si conclude con l'individuazione del criminale e con un'estrema vendetta.