L'emozione di servire la propria nazione, questa è la motivazione ispiratrice di "Una vita nel Palazzo", autobiografia-reportage che l'autore definisce in sintesi: "un modo nuovo ed originale per introdurre il cittadino nel Palazzo, virtualmente e in punta di piedi, sicché potrà sbirciare cosa succede all'interno delle segrete stanze del potere". Il racconto, fatto da un esperto di comunicazione istituzionale e di tecniche legislative, è curato nei dettagli e rivolto ad una serie di destinatari: dai cultori della politica ai "sani nazionalisti", alla gente comune ed in particolare a studenti delle superiori ed universitari; i quali, attratti dalla bellezza del Palazzo, Chigi o Madama o Montecitorio che sia - o incuriositi da tanti episodi istituzionali o eventi culturali - possano entrare idealmente nel mondo dell'alta amministrazione, affacciandosi alla mitica "stanza dei bottoni". Il tutto a cavallo tra la fine del Novecento ed i primi vent'anni del III millennio, tra "la I e la II Repubblica", scorgendone i tratti essenziali, inauditi o inediti, con un approccio smart ed a sprazzi ironico.