Questa piccola Storia descrive la fortuna e l'importanza di una tonalità tra le altre, ma dotata di una vocazione particolare, a partire dal confronto che su di essa ebbero Mozart, che la considerava il luogo dell'introspezione e del dramma privato, e Beethoven, per il quale diventò il luogo del destino, della lotta e del trionfo: come tale fu consegnata al mondo. Schubert sembrò ricondurla verso gli abissi dell'inconscio ma il romanticismo successivo la assunse di nuovo nella forma eroica. Chopin gli apportò delle sfumature malinconiche, mentre Brahms l'adattò alle necessità della borghesia oramai dominante e la riportò alla dimensione privata. Tonalità notturna, ma alla fine del suo cammino Bruckner la condusse in cielo nella sua Ottava Sinfonia, unificandola alla sua polarità solare di Do Maggiore. Da lì ci guarda, compagna ancor'oggi delle nostre inquietudini.