Fine anni Trenta, l'Italia è a una svolta, le nuove leggi e la minaccia della guerra in tutta l'Europa ne impregnano l'aria. Tuttavia Torino siede ancora quietamente, perfidamente, nei suoi salotti perbene, dove odi e veleni sono dosati con garbo subalpino. Martini non è più il rispettato e benvoluto ex commissario con libero accesso a qualsiasi ambiente. Deve difendersi, e per difendersi è costretto quasi a sdoppiarsi. Intatta la passione per la giustizia, qui più che mai superiore al diritto civile del Regime. Tutto ha inizio con un annuncio inconsueto pubblicato su La Stampa, che dà l'avvio a una catena di eventi sempre più drammatici. Tra giardini ancora verdi in un ultimo scampolo d'estate, esponenti dell'alta borghesia torinese, musicisti e zingari, operai e nobili, innocenti antipatici e simpatici presunti colpevoli...