A volte la giustizia è frettolosa e condanna ingiustamente un innocente. Ma se qualche anima bella, mossa da un inarrestabile senso di giustizia, fa rivivere l'avventura perché scopre, nel verdetto, assurdità, incongruenze e contraddizioni, ecco che, come la Fenice, il caso risorge dalle ceneri e si offre di nuovo alle investigazioni. Ma sono trascorsi tre anni dal delitto, le prove sono state cancellate, e la nostra anima bella si trova a dover ricostruire tutto sulla base di soli indizi. Tuttavia la sua tenacia e la sua intelligenza riescono a costruire un castello di prove indiziarie talmente perfetto, che all'esterrefatta giuria non rimane che condannare il colpevole, che nella vicenda precedente era riuscito a farla franca. Un omaggio alla forza della ragione e della coerenza, che sempre dovrebbe guidare non solo le indagini su un omicidio, ma tutte le azioni umane.