Villa del Belvedere, enclave vesuviana dell'ozio e della lussuria della Corte borbonica di fine Settecento, è il teatro di un processo-spettacolo eccitante e ricco di colpi di scena, in cui si dipana e si aggroviglia la storia d'amore dei due protagonisti, Margherita di Rivafiorita e don Fernando Martinez Ortega principe di Mont'Albano. Don Felice d'Aragona è il "paglietta" di Vicaria, di nobili ascendenze, a cui re Ferdinando IV affida l'incarico di patrocinare l'originale vertenza, ed è anche la voce narrante, sapiente ed arguta, che guida, col suo ineffabile servo-segretario Gennarino, mancato castrato dall'ugola d'oro, il lettore in questa avventura teatral-giudiziaria e attraverso gli usi e i costumi della società d'antico regime. Su tutto incombe, vero deus ex machina, il Vesuvio.