"Terre di mezzo" è l'opera prima di Francesca Cannone, scritta fra Puglia e Colombia, a cavallo del primo lockdown. Dai testi, emerge l'inganno di ogni dicotomia, la sensazione di sentirsi a casa ovunque e non sentirsi a casa mai. Toccando vette tematiche vertiginose inserite in panorami astratti, ma comunque densi di fisicità, riecheggia la breve distanza che c'è fra comunità e solitudine.