"(Sono) testi profondamente autobiografici, che raccontano esperienze di sonno, sogno notturno e diurno, a occhi aperti, di persone detenute. Un'esperienza significativa da cui abbiamo imparato quanto sia difficile sognare in un contesto penitenziario, "ristretto", in cui il tempo della notte si inceppa ogni tre ore per le operazioni di controllo di polizia, e il tempo diurno si inceppa di continuo per il ronzio dei pensieri, il vociare del carcere, ritmi e scadenze da rispettare. Eppure, anche in una terra di frontiera come il carcere, il sogno tenacemente persiste, si fa spazio tra le pause della notte e del giorno, si infiltra tra i frammenti del sonno... Ma cos'è il sogno? A cosa ci serve sognare? Sono le domande di questo libro. Questa riflessione sul sogno nasce dal lavoro trasversale di tutti i laboratori di Leggere Libera-Mente (llm), un progetto complesso di lettura e scrittura che si svolge da quindici anni all'interno della Casa di Reclusione di Milano-Opera (e da qualche anno anche in uno spazio esterno che accoglie gli ex detenuti o i detenuti in misura alternativa), grazie a un gruppo aperto e misto di professionisti e persone recluse che hanno deciso di lavorare assieme. Il progetto si ispira ai principi della biblioterapia, nell'assunto che la lettura e la scrittura possano essere occasione di crescita personale." (Barbara Rossi). Prefazione di Mariangela Giusti. Postfazione di Gaetano Giordano.