Questa edizione di "Senilità" ripropone il testo della princeps triestina apparsa nel 1898, documento di un momento euforico, quasi irripetibile, dell'attività creativa di uno fra i massimi romanzieri italiani. La accompagna un corredo esegetico che evidenzia la tecnica narrativa e lo stile dello scrittore, anche nella dimensione diacronica di un processo correttorio che si concluderà nel 1927 con la riedizione del romanzo. Il fitto rinvio ai testi sui quali è cresciuta la cultura europea di Svevo consente di ripercorrere persuasivamente il contesto entro cui la sua scrittura si è formata e di cogliere analogie a volte insospettate. Una narrativa, quella sveviana, di suggestiva singolarità e uniformità, che ha saputo restituire alla grande letteratura la dimensione della malattia nelle sue manifestazioni fisiche e psichiche, secondo le influenze della clinica sperimentale prefreudiana.